Attitudi nessuna: il docufilm per chi ama Aldo, Giovanni e Giacomo

05.12.2025

Il nuovo documentario dedicato al trio comico più amato d'Italia. Non è un semplice film. Non è una celebrazione preconfezionata. È un mettersi a nudo come non avevamo mai visto nei loro oltre trent'anni di carriera. Del resto Aldo, Giovanni e Giacomo non sono solo tre comici. Sono una colonna sonora. La colonna sonora di una generazione, anzi, di molte generazioni. Non importa quanti anni abbiamo. Se eravamo bambini davanti alla TV, adolescenti ridendo al cinema, o adulti che oggi riguardano i loro film con un sorriso più maturo: loro sono sempre stati lì. Le loro battute sono entrate nel linguaggio quotidiano. Le frasi che ti scappano a tavola, al lavoro, tra amici, e che immediatamente creano una complicità. Un codice condiviso. Una memoria collettiva. 

E poi ci sono le musiche. Le colonne sonore che accompagnano scene, estati, viaggi, istanti di vita. Le ascolti e, in un secondo, sei di nuovo dentro una corsa, un abbraccio, una risata che avevi dimenticato. È questo il miracolo: non hanno solo fatto ridere. Hanno cucito un pezzo della nostra memoria emotiva 

Il docufilm: fragilità, verità, radici 

"Attitudi nessuna" non si limita a raccontare la loro carriera: la fa vibrare. La forza del documentario sta nel mostrare Aldo, Giovanni e Giacomo per come sono davvero: autentici, fragili, profondi, umani. Gli ultimi eredi di una tradizione comica milanese che parte da Jannacci, passa dal Derby, e arriva a loro con una delicatezza che oggi sembra appartenere a un altro mondo. 

Uno dei momenti più potenti è la commozione di Giovanni. Lui, storicamente il più "duro", il meno propenso alle lacrime. E invece eccolo ricordare la Milano della sua infanzia: ingenua, popolare, piena di umanità. Una Milano che non c'è più e che torna a vivere grazie a una canzone di Jannacci, Per un basin. È forse l'istante più toccante del docufilm: un tuffo al cuore per chiunque abbia amato quel mondo. 

Ma non c'è solo nostalgia. C'è anche onestà, c'è la resa dei conti con gli errori, con i film meno riusciti, con gli attriti personali. E dentro questa verità si inserisce uno dei momenti più inattesi: il ritorno di Marina Massironi, più di 20 anni dopo, insieme a loro, di nuovo sul grande schermo. Un evento che ha emozionato i fan, un frammento di storia che si ricompone. 

Il documentario alterna malinconia e risate, passato e presente, senza mai cadere nella retorica. Non ripropone sketch interi, sarebbe troppo facile far ridere così: bastano pochi secondi, un'espressione, un gesto. Quanto basta per far sorridere un'intera sala.

L'eredità di una Milano che non c'è più "Attitudini nessuna" è sì un omaggio alla carriera del trio, ma è anche un tributo a una Milano scomparsa: la Milano umana e genuina. Quella Milano che ha generato una comicità unica, fatta di malinconia e leggerezza, e di cui loro sono gli ultimi grandi custodi. Il film, forse senza nemmeno volerlo, ci ricorda una cosa importante: non dobbiamo perdere la memoria di ciò che siamo stati. E il trio, con la loro delicatezza e la loro autenticità, continua a farlo. Continua a tenerci uniti. Continua a essere quella colonna sonora che torna, che resiste, che ci accompagna. --- 

Un finale che rimane Alla fine del viaggio dentro il documentario c'è una certezza: Aldo, Giovanni e Giacomo hanno raccontato—e continuano a raccontare—una parte di noi. Le loro battute ci seguono. Le loro musiche ci restano addosso. La loro comicità ci forma, ci accompagna, ci consola. C'è qualcosa di speciale che accade quando un artista riesce a parlare a più generazioni allo stesso tempo. Succede con Vasco. Succede con Maradona. Succede con chi, senza forzature, diventa parte della vita delle persone. E succede con Aldo, Giovanni e Giacomo. La prova è in una sala cinematografica qualunque: genitori e figli seduti insieme, non perché gli adulti debbano "accompagnare", ma perché vogliono esserci. Per ridere. Per ricordare. Per riconoscersi. Ed è proprio lì che prende forma il senso profondo di "Attitudi nessuna", i

E mentre scorrono i titoli di coda, il sorriso si accompagna a una lieve tristezza: la consapevolezza che dovremo attendere ancora, forse a lungo, prima di ritrovarli sul grande schermo. Ma loro, in fondo, ci sono sempre stati. Hanno attraversato le nostre vite con grazia, risate e umanità. E continuano a esserci, oggi come ieri.
Viva Aldo, Giovanni e Giacomo. Sempre.