"BEA VIVE": LA LUCE DI BEATRICE CHE CONTINUA A ILLUMINARE IL MONDO

02.08.2025

Beatrice Zaccaro aveva solo 17 anni, ma dentro di sé custodiva un mondo intero fatto di sogni, entusiasmo e voglia di vivere. Era una ragazza solare, sempre col sorriso sulle labbra, come ce ne sono tante, ma anche come poche: capace di trasmettere gioia con la sola presenza. I suoi sogni, quelli tipici di un'adolescente, avevano però dovuto fare i conti con un nemico invisibile: la pandemia.Il Covid-19 ha congelato gli abbracci, le uscite con gli amici, le risate nei corridoi della scuola. 

Due anni di isolamento forzato hanno tolto a Beatrice, e a tanti altri giovani, il tempo più prezioso: quello della spensieratezza. Ma Beatrice, finita l'emergenza, non ha perso tempo. Voleva riprendersi la vita, recuperare tutto quello che il virus le aveva tolto. E così ha iniziato a costruire il suo futuro, inseguendo con determinazione il primo dei suoi sogni: diventare estetista.Studiava a Monza, e a maggio del 2023 aveva sostenuto le prove d'esame. Erano andate benissimo. Felice e piena di entusiasmo, aveva confidato ai genitori la sua voglia di andare al lago di Como il giorno seguente, sperando in una giornata di sole. Ma il destino, crudele e imprevedibile, aveva in serbo un'altra pagina.

La sera prima, Beatrice aveva deciso di uscire a Seregno per una serata con gli amici. Doveva essere una serata di divertimento, una delle tante che sognava da tempo. Ma da quella serata, Bea non tornerà più. Un brutto incidente le provoca un grave trauma cranico. Beatrice viene dichiarata in morte cerebrale. In quel momento, nella tragedia più buia che dei genitori possano vivere, Grazia Tagliabue e Massimiliano Zaccaro prendono una decisione straordinaria: donare gli organi della loro Beatrice. Un gesto che salva quattro vite. Un gesto che trasforma il dolore in speranza. Un gesto che dà senso a una perdita incomprensibile.

Solo pochi giorni prima, per una coincidenza che sembra scritta dal destino, in casa si era parlato proprio di donazione degli organi. La mamma Grazia, tornata dal Comune dove aveva espresso la sua volontà di donare, ne aveva parlato con Bea. E lei, con la spontaneità e la generosità che la caratterizzavano, si era detta d'accordo, felice della scelta della madre e convinta che anche lei avrebbe fatto lo stesso. 

Da quel momento è nata "Bea Vive", un'associazione fondata da Grazia e Massimiliano per portare avanti il messaggio della loro figlia: l'importanza della donazione, la possibilità di dare vita anche quando sembra tutto perduto. L'associazione si impegna a sensibilizzare le persone, a far capire quanto un gesto simile possa davvero cambiare il destino di altri.

Il prossimo 6 settembre, in piazza Garibaldi a Cantù, si terrà il Festival della Musica in memoria di Bea. Un evento che non sarà solo commemorazione, ma una festa di luce, di vita, di gratitudine. Perché Bea continua a vivere. Vive nei corpi di chi ha ricevuto una seconda possibilità. Vive nel cuore di chi l'ha conosciuta. Vive nell'insegnamento profondo che ha lasciato in soli 17 anni: che anche nella tragedia più grande, si può scegliere l'amore.

Beatrice è diventata un simbolo. Un sorriso che ha acceso, e continua ad accendere, la speranza.

BeaVive – perché l'amore non muore mai


Luisa Procopio

nella foto Massimiliano Zaccaro, Beatrice Zaccaro e Grazia Tagliabue
nella foto Massimiliano Zaccaro, Beatrice Zaccaro e Grazia Tagliabue